sabato 17 settembre 2016

Lo stemma di Cursi



Quando osservi lo stemma civico della città di Cursi, in provincia di Lecce, ti chiedi perché portasse un bizzarro corriere romano che corre scalzo e tiene in mano un plico di lettere.
E' proprio il corriere o cursor latino quello che avrebbe, in seguito, reso il nome alla sua località.

Per alcuni il toponimo della città sembra derivare dal centurione romano Marco Curzio ricompensato per le sue vittorie con quelle terre. Si dice anche che il centurione nel 360 a.c. sacrificò la sua vita agli dei inferi gettandosi in una voragine in cambio della salvezza della sua Roma.

Ma la località esiste fin dall’epoca messapica. Lo attestano i menhir rimasti indenni quali la “Croce di Bagnolo” e la “Croce delle Tagliate”. I romani ne fecero luogo di dispaccio militare, tratto d’unione tra eserciti dislocati a Lupiae con quelli del basso Salento.

Lungo le vie Sallentine che collegavano la via Appia con quella del sale che conduceva a Finibus Terrae, oggi Santa Maria di Leuca, già tempio di Minerva, si potrebbero immaginare corrieri in groppa a cavalli veloci, i cosiddetti juvenes, a recapitare gli ordini dei generali romani.

Si potrebbero immaginare le scorciatoie interne per raggiungere quella stazione di smistamento in tempi rapidi con messaggi da consegnare a quelle centurie in attesa di guerreggiare contro i cavalieri messapi o per controllare la presenza di navi cartaginesi all'orizzonte.

Erano dalle stalle di Cursi, dunque, che si rendeva efficiente l'ultimo avamposto del servizio postale dell’imperatore romano.

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