lunedì 8 agosto 2016

AVANTI TERRA! promuove il biologico

In Italia aumenta l’offerta dei prodotti da agricoltura biologica. Le produzioni si amplificano e con loro le nuove attività che si occupano di ristorazione collettiva. 

Non è una vera e propria invasione, ma il segnale è importante, la cultura ecologica che questo metodo di produzione veicola si allinea a quella di altre regioni dell’Europa. 

C’è un forte legame tra l’offerta bio, la tipicità dei gusti, l’esigenza dei consumatori e gli attori che si occupano di mense bio. Una mensa bio per tutti sarebbe auspicabile, un concorso di progettualità che di grande esperienza, motivata dalla proposta etica e agro ambientale di tecnici esperti, aziende agricole, associazioni, enti di controllo. 

In Italia aumentano gli esercizi che offrono prodotti da agricoltura bio; è un segnale importante che giunge da ogni luogo dove vi sia richiesta da parte dei consumatori. I prodotti bio si amplificano nelle catene di distribuzione e contemporaneamente invadono gli esercizi che si occupano di ristorazione. Vi è un forte legame tra le produzioni tipiche bio e i territori attraverso le produzioni e l’esigenza di cibi salutari; tale relazione si espande anche tra le mense scolastiche. Senza alcun dubbio oggi vi è un forte fabbisogno di mangiare genuino, in altre parole una ricerca alternativa di qualità nei cibi.

 Questo è uno degli argomenti che AVANTI TERRA! piace discutere. 

In AVANTI TERRA! è gradito l’intervento degli esperti nel mondo dell’agricoltura biologica, biodinamica e naturale, un incontro di relazioni ed esposizione di report tecnici e scientifici per spiegare e informare i vantaggi e gli svantaggi di tale metodo di coltivazione.

AVANTI TERRA si ferma nel Sud Italia, dove a trovarle ci saranno gli utenti, quelli che vogliono vederci chiaro, capire qualcosa circa le certificazioni, gli ogm, le qualità molteplici che provengono dai sistemi di certificazione obbligatoria e volontaria.

Oggi è molto interessante soffermarsi anche sui temi dell’agricoltura naturale, cioè di quell’agricoltura indipendente, senza alcuna certificazione, con il pregio di possedere una forte connotazione etica motivata dall’autoproduzione a discapito del profitto, quella orientata verso la difesa assoluta della biodiversità, la valorizzazione dei mercati locali al recupero di antiche varietà e metodi di coltivazione.


Nessuno si senta escluso in questo progetto dove c’è libertà di espressione e di produzione, un senso comune di condividere la salubrità, la stagionalità, le misure nutrizionali e il gusto dei frutti della terra.  


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