domenica 27 novembre 2016

Resistenze

immagine di M. Ciccarese
C’è un angolo, dell’estremo Mediterraneo, dove le giornate invernali sono spesso assolate, quasi mai uggiose. Questa terra luminosa si chiama Salento. I salentini non sono abituati a temperature troppo rigide, penano, piuttosto, l’azione della tramontana intensa e quella afosa dello scirocco.

Le correnti, qui, le distingui subito, anche quando cambiano senza avvisare. Nel Salento, se cerchi bene, tra ogni sua piccola comunità, puoi reperire sempre una “banderuola” che t’aiuta e ti conduce in uno spazio accogliente per farti ritrovare quando ti perdi.

Quando il vento è molto forte, i salentini, si rifugiano, di solito, sotto la chioma d’un ulivo o dietro qualsiasi fortilizio, su ciò che per loro si indica meglio con il termine di mantagnata.

Quest’atto di arroccarsi sarebbe quindi un atavico e personale rituale, simbolico e spirituale, un modo come tanti per proteggersi e difendersi da ogni avversità, di qualunque natura essa fosse per prendere le opportune distanze.

Allora ti spieghi perché nel Salento ritrovi così tante torri costiere, castelli, chiese, masserie e villaggi rupestri ricchi di storia, posti fantastici, dove ti fermi un istante per riflettere, al riparo e al sicuro, sull’arcaica presenza di un popolo e della sua millenaria resistenza.

Nessun commento:

Posta un commento