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sabato 30 luglio 2016

Santa Caterina di Alessandria a Galatina


Cuor di Caterina 
che accordi l’oriente
in viso agli uomini

Tra noi, umili spettatori
oltre quel cielo flesso
di schiere luminose


Si dice che oltre alla Basilica di San Francesco ad Assisi, non esistano altri templi che abbiano ricevuto una vastità di cicli pittorici come quelli della Basilica di Galatina dedicata a Santa Caterina di Alessandria.

Si ritorna in Salento, nella città dei Santi Pietro e Paolo, tra gli scenari del rito della pizzica tarantata e tra i ghirigori delle sue importanti casate.

Galatina è una cittadina apparentemente piccola. Se decidi però di percorrerla da dentro le sue antiche mura, ti accorgi della sua vera estensione. La sua storia si distende proprio rileggendo quel dedalo di blasoni scolpiti sugli architravi dei suoi splendidi ingressi.

Galatina come Otranto è porta d’oriente. Principi e cavalieri, rincasando dalle crociate, si sarebbero fermati a Galatina per elevare chiese e dimore intorno a quelle sacre reliquie strappate dall’oriente.

La Basilica di Santa Caterina la trovi nella piazza dedicata proprio a Raimondello Orsini del Balzo.

Essa fu iniziata da Raimondello già parente di Papi come Celestino III, Nicolò III e Benedetto XIII, e marito di Maria D’Enghien, quella nipote illuminata di Isabella di Brienne, nonché contessa di Lecce e regina di Napoli che la completò.

Come l’invasione ottomana, del 1480 avrebbe risparmiato il monumento della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria non è ancora dato saperlo. Nei secoli successivi, la basilica sarebbe diventata, addirittura, carcere e stazione dei carabinieri prima di essere restituita ai custodi di questo tempo.

Oggi provo a chiedere al saggio frate francescano, con l’intento di cavargli qualche segreto; mi parla del rito latino, come un antico patto di non belligeranza con quello orientale, mi dice altro.

Le campate sembrano l’interno di un cuore pitturato, rivestito di secoli, dalla sua genesi a quella degli ultimi giorni raccontata da Giovanni e la rappresentazione dei sette sacramenti.

Sulle sue pareti c’è la storia della vita di Cristo e della Vergine. Sulla volta incrociata, la più grande, è riprodotta tutta la gerarchia angelica e ovviamente sul presbiterio la storia di Santa Caterina accompagnata da diciassette affreschi. È sicuramente uno dei più belli monumenti Salentini.

Avanti Terra!!