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giovedì 2 giugno 2016

La Lattuga

foto di M.Ciccarese
Quando si parla di radicchi, indivie e lattughe ci si riferisce alle insalate, cioè a quel gruppo di ortive a foglia, consumate fresche, spesso crude, condite o meno con olio extra vergine di oliva, aceto di vino o limone.

La classica insalata verde, più conosciuta sui mercati dell’ortofrutta, non manca quasi mai sulle tavole delle famiglie mediterranee. È un alimento con circa 15 kcal, variabile secondo la varietà; ha lipidi quasi azzerati, pochi carboidrati ed è ricca di vitamine e caroteni. Il loro cespo di foglie contiene sali minerali come il potassio e acqua. È un’ortiva che per le sue proprietà di saziare si consuma prima di un pasto importante.

Molte ortive che vanno a costituire l’insalata, appartengono alla famiglia delle composite, come le mie lattughe (Lactuca sativa L.).

La lattuga è una specie biennale, che il primo anno emette la rosetta, la parte che si preferisce, e nel secondo lo scapo fiorale. Il suo apparato radicale è fittonante, corto sottile e carnoso. Le foglie basali sono di varia forma, allungate, ovate, seghettate o ricce. In ogni caso la loro testa assume un grumolo compatto o frastagliato secondo la varietà.

Le distinguiamo in liscia comune, gentile rossa o verde, iceberg, trocadero, incappucciata, romana o spadona, a coste più o meno robuste e croccanti.

La lattuga non esige terreni particolari per essere coltivata. Certamente un terreno fertile, profondo, in tempera e concimato con sostanza organica arricchisce la sua produzione. Si può seminare in tutte le stagioni in campo o in semenzaio. I risultati maggiori si ottengono in estate, quando le gelate non sono più un pericolo.

Le lattughe, comunque, in questo periodo subiscono la presenza di afidi, maggiolini, grillotalpe e lumachine. Nel caso subissero la presenza di virosi come il mosaico con patacche bianche sulle foglie, si deve avere l’accortezza di allontanare dal campo le piante degenti.