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Era un mito furente tra i solstizi del gelo e i mezzi toni lunari con un rituale propiziatorio consacrato a Diana, dea della fertilità, alla guida di un esercito di amazzoni sulle semine autunnali e sul loro raccolto.
Con tale ricorrenza, si rinnovava il rispetto verso i cicli delle stagioni; in quel giorno di rinascita in si esorcizzavano con il fuoco la privazione materiale e i possibili insuccessi.
Oggi il giorno dell’Epifania è tutt’altro che astratto; speriamo che giunga nonostante tutto, tra i consumi esagerati dell’essere urbano e il malcostume verso l'ambiente.
Oggi la vegliarda più che assonnata e indifferente, a cavallo della sua scopetta, potrebbe raffigurare l’espressione di un risveglio morale oltre che una sana riscoperta della natura.